indice
Leo Chiosso

 

:: Biografia

Dopo la laurea in giurisprudenza a Torino, inizia a scrivere testi per la radio insieme a Nizza e Morbelli; deportato in Germania nel ’43, al rientro in Italia inizia la collaborazione con l’amico di giovinezza Fred Buscaglione attraverso testi di brani – tagliati su misura per il personaggio da “duro” giocato dal musicista-interprete – che negli anni successivi sarebbero entrati nella storia della canzone italiana, da “Che bambola” a “Teresa non sparare”, “Che notte”, “Eri piccola così” e molte altre. Ma il suo primo best seller, “Tchumbala Bey” (primi anni ’50), viene lanciato da Gino Latilla, che ne fa un proprio cavallo di battaglia e che sarà ripreso in seguito da molti artisti italiani e stranieri. Dopo la scomparsa di Buscaglione, nel ’60, ormai affermatosi come autore, comincia a scrivere testi per vari artisti (“Stringimi forte i polsi” e “Parole parole” per Mina, “Montecarlo” per Johnny Dorelli, “Torpedo blu” per Giorgio Gaber e parecchi altri). Contemporaneamente, a partire dal ’62, avvia la sua collaborazione con testate giornalistiche e firma sceneggiature per film, testi per trasmissioni Tv, copioni per riviste musicali, ecc., pubblicando anche diversi libri di poesie e racconti.