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Fabrizio De André

 

:: Biografia

Cresciuto nell’ambiente dell’alta borghesia genovese, il suo spirito ribelle e anarchico (che lo accompagnerà tutta la vita) lo conduce a scoprire - e ricalcare come autore - la produzione degli chansonniers francesi e della scuola beat americana: dopo il primo 45 giri (“Nuvole barocche”, pubblicato nel ‘61 dalla Karim, con cui sarebbe rimasto fino alla scomparsa di quest’ultima, nel ‘67) realizza - sotto il semplice nome d’arte di “Fabrizio” - alcuni singoli con diversi brani, uno dei quali, “La canzone di Marinella” (ripresa e rilanciata da Mina), lo innalza a grande popolarità. Nel 1968, passato alla Produttori Associati, pubblica “Tutti morimmo a stento”, fra i primi concept albums proposti sul mercato italiano da artisti nazionali, e quindi una decina di lavori - fra essi “Creuza de mä”, realizzato nel 1984 con la collaborazione di Mauro Pagani (eletto nel referendum M&D miglior album italiano della seconda metà del Novecento) - che lo collocano nell’empireo della canzone d’autore in Italia.