Musica e dischi 1952
Musica e dischi 1965
Musica e dischi 1972
Musica e dischi 1981
Musica e dischi 1986
Musica e dischi 2005
Musica e dischi 2010
Musica e dischi 2014

La stessa foto appare nella copertina del primo numero di Musica (poi Musica e Dischi): quattro pagine in bianco e nero nel formato di un quotidiano, fittissime di testo e intercalate da rare fotografie e minuscoli talloncini pubblicitari, dedicate alla produzione discografica di quel periodo (in prevalenza classica, poiché il mercato dell’epoca era dominato da incisioni di musica operistica e sinfonica) e, più in generale, alla scena musicale italiana in tutti i suoi aspetti: attività concertistica, strumenti musicali, apparecchi radio e giradischi (naturalmente volti a riprodurre il disco 78 giri, allora unico supporto sonoro in circolazione). Il mensile si intitolava semplicemente “Musica” - la voce “Dischi” si aggiunse solo a partire dal secondo numero, nel Novembre 1945 - e il suo fondatore (nonché editore, direttore responsabile e unico redattore) era Aldo Mario De Luigi, giornalista 39enne con una serie di esperienze all’attivo prima nel campo della pubblicità quindi come responsabile dell’ufficio stampa e pubblicità alla Voce del Padrone-Columbia-Marconiphone, casa discografica antesignana dell’attuale EMI.
De Luigi ebbe l’idea di creare un periodico rivolto ai professionisti del mondo musicale - commercianti di dischi in primo luogo, ma anche editori, compositori, artisti (categorie a cui di pari passo con l’evoluzione del mercato si sarebbero aggiunte quelle dei fonici, dei disc jockeys, dei produttori, dei managers, ecc.) - offrendo informazioni ad uso esclusivo degli addetti ai lavori: la testata incontrò fin dai primi numeri il favore degli operatori, e già a cavallo fra gli anni ’40 e ’50 - quando il disco microsolco si affacciò sul mercato della musica riprodotta - il mensile costituiva il principale punto di riferimento per chiunque volesse seguire da “dietro le quinte” gli avvenimenti del settore. La diffusione era organizzata solo attraverso abbonamento, e fin da allora erano numerosi gli abbonati in tutti i paesi del mondo - non soltanto professionisti, ma anche collezionisti e appassionati - che grazie a “Musica e Dischi” erano puntualmente informati su tutte le nuove emissioni pubblicate in Italia, sui brani di maggiore successo, sulle notizie relative alle aziende in attività e sui movimenti degli artisti italiani e stranieri; nel frattempo la redazione era cresciuta fino a riunire un organico di una dozzina di persone, a cui si aggiungevano varie decine di collaboratori esterni e corrispondenti da ogni nazione.
Con gli anni del boom del microsolco, prima a 45 giri (seconda metà degli anni ’50) e in seguito a 33 giri (dieci anni più tardi), il mensile arricchì la foliazione - fino a un centinaio di pagine - e la veste grafica, introducendo la stampa a 4 colori e riducendo il formato, senza tuttavia mutare gli obiettivi del progetto originario e senza trascurare le diverse innovazioni - dalla stereofonia al nastro preregistrato - che stavano trasformando il mercato della musica. Per prima in Italia “Musica e Dischi” iniziò a redigere classifiche settimanali di vendita, che inizialmente apparvero solo sul periodico americano “Billboard” (dal ’59) e quindi (dal ’63) furono rese disponibili ai lettori italiani sia attraverso il mensile sia con il servizio “Discopress”; e per prima, negli anni ’60, iniziò la redazione di guide e indirizzari che nel corso degli anni successivi sarebbero state accorpate nell’annuario “Chi & Dove”, comprendente l’elenco completo degli operatori dell’industria
Nel Gennaio 1968 l’improvvisa scomparsa di Aldo Mario De Luigi condusse alla guida della testata il figlio Mario, 24enne, che già dal ’58 collaborava a “Musica e Dischi” come redattore e recensore e che ha mantenuto fino alla cessazione le funzioni di editore e direttore responsabile, proseguendo nel processo di sviluppo del mensile in linea con i cambiamenti del mercato.
Nel lungo arco di tempo sotto la guida di quest’ultimo – durato ininterrottamente 45 anni, salvo un breve periodo a cavallo fra i ’70 e gli ’80, in cui De Luigi è affiancato dall’ex caporedattore Roberto Galanti – "Musica e Dischi" consolida il proprio ruolo di unico portavoce dell’industria musicale italiana attraverso una articolata serie di progetti editoriali e iniziative collaterali. A fine anni ’70, con il decollo del nastro preinciso, la testata lancia una pubblicazione trimestrale intitolata "Musica & Nastri", interamente dedicata al nuovo supporto; negli anni successivi, con il crescente peso dell’informatizzazione delle strutture mediatiche, prende forma "BancaMusica" – la prima banca dati dedicata alle emissioni discografiche realizzate sul mercato nazionale – lanciata nell’85 e comprendente oggi oltre 40 mila schede tecniche dettagliate (con più di 370 mila brani).
Del 1986, con la scelta di abbandonare il formato tradizionale per adottare il più agile formato Uni, è l’ingresso del mensile in edicola: accanto alla distribuzione in abbonamento – 15 mila copie, di cui 5 mila all’estero, destinate prevalentemente ad operatori professionali – si affiancano quindi 10 mila copie (in punti vendita selezionati) riservate agli appassionati, molti dei quali si riveleranno lettori tra i più affezionati. Dieci anni dopo, nel ’96, la testata si propone con un nuovo logo (facendo precedere la sigla "M&D" alla sua denominazione), che è rimasto inalterato fino ai giorni nostri, e aggiorna la veste grafica secondo modelli più allineati ai tempi; si moltiplicano intanto le iniziative promosse dal mensile, con la fornitura di classifiche ai media nazionali e internazionali (nonché a programmi Tv, es. "Top of the Pops"), con l’organizzazione di numerose tavole rotonde sia all’interno della redazione sia in fiere ed eventi congressuali in località diverse, o con l’elaborazione – ai primi di ogni anno – delle cifre di vendita relative al mercato italiano nell’anno precedente.
Nel 1999 "Musica e Dischi" lancia il proprio sito Internet, che nel 2007 verrà a rappresentare uno dei tre poli – insieme al mensile e al nuovo settimanale "MD online" – dell’offerta d’informazione da parte della struttura, ormai divenuta un vero e proprio gruppo editoriale anche attraverso la pubblicazione di numerosi volumi dedicati a operatori e appassionati (fra essi "L’Avvocato e la Musica" e "Internet & Copyright" di Patrizio Visco, "Musica & Diritto" di Andrea Marco Ricci e "Storia dell’industria fonografica in Italia" di Mario De Luigi, unica storia, completa e dettagliata, esistente sulla discografia nazionale). Nel frattempo, a partire dal 2004, il mensile ha aperto anche al settore dello spettacolo e dei concerti live, con rubriche specifiche, sdoppiando la pubblicazione dell’Annuario "Chi & Dove" in due diversi fascicoli, rispettivamente dedicati all’industria e allo spettacolo.
Tuttavia la crisi che, fin dagli inizi degli anni Duemila (soprattutto a seguito della rivoluzione digitale), investe pesantemente sia il mondo della discografia sia quello dell’editoria, non risparmia la testata: che dai primi mesi del 2010 lascia per sempre la versione cartacea – con l’eccezione del supplemento "Chi & Dove" – per traslocare in Rete: e l’offerta d’informazione si dispiega così esclusivamente online attraverso mensile, settimanale e sito con aggiornamenti quotidiani. Questo fino al 2014, quando (nel mese di Maggio, in concomitanza con il 70mo anniversario dalla fondazione) l’editore e direttore annuncia la cessazione dell’attività sul fronte dell’informazione, contestualmente alla trasformazione del sito in Archivio storico, a perenne presidio della "memoria della discografia" in Italia.
Egli stesso, quindi, ne assume la proprietà e la gestione a partire dal 2017.